
Il materialismo dialettico si è trasformato in Coop Rosse dal prestito facile ai sinistrorsi. Il Dio Ateo e materialista viene onorato nelle banche, in cui l’altare è stato sacrificato alla Cassa, in cui fare la fila per pagare col sacrificio della nostra vita un debito di sangue e sudore. Eppure è cosi facile, è cosi semplice. Chi ha i soldi, ha fatto in modo che i soldi dominassero il mondo, convincendo tutti che la nostra vita è una partita di giro in cui al cassiere, come ai pianisti dei saloon, non si può sparare.
L’ambiente è soldi, il tempo è denaro, l’amore è un contratto, l’amicizia è un dare ed un avere e nel frattempo l’unica cosa che ha veramente valore, perché inesorabilmente scorre, volge al tramonto. La nostra vita. La nostra vita da schiavi, innamorati della nostra libertà di decidere se, nella noastra cella, il letto lo mettiamo a destra o a sinistra. Oggi ad occhi aperti non si può stare, nessuno in Matrix conosce Morpheus, nessuno in matrix conosce matrix, eppure Matrix c’è. Non solo per la politica, non solo per i soldi, per dio, per l’amore, ma per tutto.
Mi fanno pena i rivoluzionari dal duce facile. Quelli che ti dicono che c’è il FMI, che è troppo potente e che non si può fare niente. Li odio quando parlano di signoraggio perché spostano il nemico in una posizione irraggiungibile, da fuori e da dentro matrix. Odio i Duci che se la prendono con il Bildenberg, con la commissione trilaterale, con la congiura mondialista e che non sono mai capaci di picchiare a sangue il consigliere di quartiere che consapevolmente o inconsapevolmente applica la diffusione di matrix sin dentro le loro mutande, con i preservativi alla fragola fatti da bambini di 12 anni in qualche paese africano. Li odio. Non c’è nessun potere tanto forte e lontano che non sia costretto ad agire attraverso gli uomini che abitano a 50 metri da noi o a 100 passi. E odio pure quelli che vogliono un duce, solo per dirgli che non è stato all’altezza e lavarsi la coscienza.
Ma ci vuole un Duce o un Lenin per “Sparare al pianista”? No! Sicuramente no, ci vogliono solo uomini dagli occhi e dalle orecchie aperte. Almeno saranno costretti a cambiare musica. Ma il pianista è innocente, direte voi? Certo, come erano innocenti chi è morto per il cancro all’amianto, per usura, per sfruttamento, per guerre in nome e per conto altrui. Come muore la dignità del mio popolo che continua a subire minaccie, umiliazioni ed emigrazioni. Non è innocente il mio popolo? O siamo talmente “liberi” da essere innocenti o colpevoli solo se lo dice la televisione? Noi scemi abbiamo acceso una miccia, una miccia che alimentata da odio, umiliazioni, valige di cartone e rancore è lunga 150 anni e che oggi sta per far esplodere il Sud, sta per esplodere sotto le poltrone dei nostri aguzzini. Facciamo in modo che non muoiano sempre gli stessi, stiamo lontani dal punto di deflagrazione. Non c’è bisogno di duci, per capire che la vicinanza a questi signori non vale la nostra vita!
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