
A questo punto Obama – che chiaramente sulla riforma sanitaria si gioca la presidenza – ha detto che andrà avanti con i soli democratici. Ma anche fra di loro il disaccordo regna sovrano, mentre una deputata repubblicana è arrivata a dire “siamo disposti a tagliarci letteralmente le vene in parlamento, pur di evitare che questa legge venga approvata”.
Il clima, ormai permanente, è questo, mentre sullo sfondo cominciano a farsi sentire le prime voci – non solo democratiche – che chiedono un rientro incondizionato dall’Afghanistan. Altri lo chiamerebbero sconfitta.
Nel frattempo le bordate contro Obama arrivano ormai da ogni lato. E’ di ieri la notizia che quasi metà delle famiglie americane (di chissà quali stati?) terranno a casa i loro figli dopodomani (martedì è il primo giorno di scuola negli Stati Uniti), per “evitare che debbano ascoltare il discorso di Obama” sulla pubblica educazione. Discorso che naturalmente richiama i genitori ad una maggiore responsabilizzazione nell’educazione dei propri figli.
E’ di pochi giorni fa invece la notizia che Van Jones, il “guru verde” dell’amministrazione Obama ha dovuto dare le dimissioni. Il motivo? E’ stato accusato di “anti-patriotismo” dai repubblicani per aver firmato, nel 2004, una petizione che chiedeva la riapertura dell’inchiesta sull’11 settembre.
A quanto pare il grosso polverone che I repubblicani stanno montando serve per nascondere i cadaveri delle loro imprese delittuose a partire dall'11 settembre.
Come si vede si inizia un autunno "caloroso" anche negli Usa.
Ne vedremo delle belle.
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